Devo il mio amore per i libri non solo alla professoressa di lettere, che pazientemente spronava i suoi alunni alla lettura, ma anche a Rosamunde Pilcher,  autrice di numerosi romanzi recentemente scomparsa, che con la sua scrittura è riuscita a creare quel legame indissolubile tra me e i libri. Le sue letture, unitamente ai classici italiani e non, mi hanno accompagnata nel periodo dell’adolescenza.

Conservo ancora con cura alcune delle sue opere. In quest’ultimo periodo, ho rispolverato le pagine ingiallite di un libro che ho riapprezzato in modo particolare. Oggi vi parlo de: “I cercatori di conchiglie”.

Scritto dall’autrice all’età di 63 anni ed edito da Mondadori è divenuto un bestseller, che ha venduto oltre 10 milioni di copie nel mondo. Se vi state chiedendo, a quale anno risalga la stampa che custodisco gelosamente come ogni altro mio libro, vi informo subito che appartiene al lontano 1996.

Ma entriamo subito nel merito. La protagonista del racconto è Penelope Keeling, una donna matura che a seguito di un attacco di cuore, decide di trasferirsi in una nuova casa e vivere quello che le resta, tra vecchi ricordi e le cure del suo giardino.

Cit. Rosamunde Pilcher

Attorno alla protagonista, girano le vite dei nuovi amici e dei suoi tre figli, questi legati non dall’amore fraterno, bensì da un celebre dipinto misterioso.  Troviamo dunque Nancy madre di due bambini antipatici; Olivia splendida donna di successo e Noel single affascinante preso da impegni e lavoro.

Penelope dunque tra un fiore e l’altro del suo giardino, ripercorre con precisione ogni singolo evento che ha caratterizzato la sua infanzia, sullo sfondo drammatico della seconda guerra mondiale. In questi continui flashback troviamo: un padre amorevole che per di più è anche un pittore famoso, un marito noioso che la tradisce continuamente ed infine Richard, il suo amore impossibile.

I cercatori di conchiglie. Cit

Una storia romantica, ricca di sfumature. Un libro scorrevole, che dalle prime pagine cattura l’attenzione di chi legge. Merito senz’altro della Pilcher che con la sua maestria è stata capace di descrivere minuziosamente ogni oggetto, personaggio e luogo, riuscendo quasi a introdurre il lettore all’interno del racconto.

Dunque se amate la Cornovaglia, i giardini fioriti e siete appassionati di pittura, questo bel mattone di poco più di settecento pagine fa proprio per voi.