La Valle dei Templi è uno degli itinerari più interessanti da non perdere in Sicilia. Agrigento resa celebre anche per la casa che diede i natali a Luigi Pirandello, possiede il sito archeologico più grande del mondo, ricco di ulivi e mandorli, tra i più belli d’Italia. Inserito nel 1997 dall’Unesco nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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Storia e curiosità

Agrigento anticamente Ἀκράγας (Akragas) nome tratto dall’omonimo fiume, nacque nel 581 a.C. per mano di alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta.

Fu una delle principali città del mondo antico, nonostante il saccheggio subìto dai Cartaginesi nel 406 a.C. e il dominio romano del 262 a.C.

La città si ridusse in miseria dopo il VII secolo, venne abbandonata definitivamente la zona dei templi e il centro urbano si limitò alla collina.

Oggi il parco di 1300 ettari racchiude al suo interno diversi templi dorici del periodo ellenico, alcune necropoli romane, greche e paleocristiane, 3 santuari, opere idrauliche e due luoghi di riunione: l’Agorà superiore e quella inferiore.

Una curiosità legata ai templi è che sono tutti orientati verso l’est, per il semplice motivo che nel periodo Classico le statue delle divinità, dovevano sempre essere illuminate dal sole.

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La Valle dei Templi possiede due ingressi. Generalmente la visita inizia dalla parte alta della collina, una volta oltrepassata la biglietteria, la prima tappa della passeggiata archeologica è il Tempio di Giunone.

Percorrendo la Via Sacra, che costeggia le antiche mura, arriviamo al Tempio della Concordia. Proseguendo l’itinerario sulla destra ci imbattiamo nella necropoli paleocristiana, a sinistra una zona sepolcrale all’interno del giardino di Villa Aurea. Superata la villa, abitazione del capitano e mecenate inglese Alexander Hardcastle, si erge il Tempio di Ercole.

Oltrepassando la strada moderna, si entra nell’area del Tempio di Zeus, invece la zona inferiore presenta il Tempio dei Dioscuri.

Cosa vedere

Tempio di Giunone

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Il tempio di Giunone si trova nella parte più alta della collina. Venne edificato intorno al 450 a.C. e dedicato alla dea Hera Lacinia moglie di Zeus.

Realizzato in stile uguale a quello della Concordia, ma di dimensioni più piccole, appartiene al periodo dorico classico. Il tempio presenta solo 25 colonne rispetto alle 34 originarie. L’architrave in sommità è presente solo in 13 colonne, alcune hanno solo il capitello, altre incomplete. Presentano inoltre classiche striature e sono leggermente piegate verso l’interno nella parte frontale.

Si rilevano evidenti segni d’incendio lungo la cella, appiccato dai Cartaginesi nel 406 a.C. L’edificio fu restaurato in epoca romana.

Tempio della Concordia

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Costruito su un alto promontorio nel V secolo a.C. il Tempio della Concordia, con i suoi 13,481 metri, sembra essere uno dei templi meglio conservatosi di tutta l’antichità. Rispetto agli altri, non conosciamo a quale divinità fosse dedicato, infatti il nome è frutto del ritrovamento nelle vicinanze di un’iscrizione latina, per nulla avente a che fare con il tempio.

Nel 597 i Bizantini praticarono delle modifiche a livello strutturale, per essere utilizzata come basilica, ne è la dimostrazione l’attuale pianta del tempio. Successivamente battezzata con il nome di San Gregorio delle Rape.

Tempio di Ercole

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Il Tempio di Eracle che sorge su una collina vicino Villa Aurea è sicuramente il più arcaico dei templi di Agrigento. Costruito alla fine del VI secolo a.C. è riconducibile al tiranno Terone, per alcuni tratti stilistici e proporzionali. Per la sua grandezza questo tempio fu dedicato ad Ercole eroe del coraggio, ma è solo un nome attribuito alla cultura umanistica. A seguito di un terremoto, il tempio andò distrutto. Grazie all’intervento di ripristino per conto del capitano inglese Hardcastle, 8 delle 38 colonne originarie, sono state riedificate e si mantengono ancora oggi.

Tempio di Zeus o Giove Olimpico

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L’inizio della costruzione del Tempio di Zeus, risale secondo la letteratura, dopo la vittoria ottenuta sui Cartaginesi, ad Himera nel 480 a.C.

Abbellito dai Telamoni, grandi statue con sembianze umane, con le braccia alzate a sostegno della copertura del tempio.

Oggi restano le rovine di un tempio mai ultimato, a seguito di vicende storiche e del terremoto devastatore del 1401. Tra esse è stato posto il calco di un Telamone, l’originale si trova presso il museo archeologico di Agrigento.

Tempio dei Diòscuri

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Risalente al IV secolo a.C. il Tempio dei Diòscuri, che significa “figli di Zeus” è divenuto simbolo della città. Completamente distrutto, resta intatta la trabeazione molto decorata e 4 colonne che la sorreggono, ricostituite nel XIX secolo.

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Per chi è alla ricerca di informazioni archeologiche e storiche o per chi  semplicemente vuole soddisfare la propria curiosità, il parco archeologico mette a disposizione dei visitatori delle visite guidate. Sul sito della Valle dei Templi è possibile trovare tutte le informazioni necessarie.

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All’interno del parco archeologico è presente un servizio navetta, con un ticket di € 3,00 sarà possibile spostarsi velocemente da un’ estremità all’altra.

Costo biglietto: adulti € 12,00 – bambini e ragazzi fino a 18 anni gratuito

Orari di ingresso: tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 20:00 – periodo estivo apertura fino alle ore 23:00

Indirizzo: Valle dei Templi, 92100 Agrigento (AG)

Secondo la mia opinione, il periodo migliore per recarsi nella Valle dei Templi è la primavera, dove il profumo degli agrumeti e i mandorli in fiore, fanno da cornice a questo meraviglioso paesaggio artistico. Per chi desidera fare un tour archeologico al chiaro di luna, consiglio di andare al parco, nelle calde serate d’estate.

E voi in quale periodo dell’anno preferite visitare la Valle dei Templi?