La pasta con i tenerumi è una specialità siciliana estiva, particolarmente amata dai palermitani e servita in tutti i ristoranti dell’isola, spesso in versione rivisitata.

Una minestra gustosa e leggera da consumare calda, anche se la temperatura esterna supera i 30°.

Se vi state chiedendo cosa sono i tenerumi, vi dico subito che non sono altro che le “pampine” foglie gustose e facili da digerire, della zucchina lunga dal colore verde chiaro.

Storia e curiosità

“La cocuzza longa” detta così in siciliano è una pianta rampicante appartenente alle Cucurbitacee, che raggiunge i due metri d’altezza, e anticamente veniva  coltivata dai fenici, greci e romani.

Giunta ai giorni nostri, i contadini decisero di non buttare via nulla di questo ortaggio, e iniziarono a preparare una minestra con le zucchine e le sue foglie.

Nel periodo in cui i coltivatori si trovarono costretti per necessità a vendere le zucchine, utilizzarono solo le foglie. Per rendere il piatto più gustoso, venne aggiunto un soffritto con l’aglio e il pomodoro, nacque così la pasta chi tinnirumi.

La ricetta casalinga, quella tramandata dalle nostre nonne, prevede l’utilizzo dello spaghetto corto, non quello acquistato al supermercato, bensì spezzato con il palmo della mano. Tra i miei ricordi d’infanzia c’è l’immagine della mia cara nonna, mentre avvolge gli spaghetti in un canovaccio da cucina e lo tiene chiuso con una mano, e con l’altra pesta gli spaghetti.

Ingredienti:

2 mazzi di tenerumi

4 pomodori maturi

1 spicchio d’aglio

200 g di spaghetti spezzati

olio evo

sale e pepe

Preparazione:

Lavate e pulite i tenerumi, eliminando ogni residuo di terra, dopodiché scolate e tagliate le foglie a listarelle.

Sbollentate i pomodori per qualche minuto, fateli raffreddare, spellateli e tagliateli a cubetti.

In una pentola preparate il soffritto con l’aglio e l’olio, e non appena dorato, incorporate il pomodoro, un poco d’acqua e fate cuocere per cinque minuti.

Aggiungete i tenerumi e l’acqua necessaria per una cottura di trenta minuti circa o comunque fino a quando non saranno morbidi.

A questo punto “calate” gli spaghetti spezzati, aggiustate di sale, pepe e fate cuocere il necessario.

Servite caldissima.

Proverbio del giorno:

Testi di viddani e cucuzzi longhi un si ponnu giustari

Che tradotto significa: Teste di contadino e zucchine lunghe non si possono aggiustare.