Ricorre oggi la Giornata internazionale della donna. Questa celebrazione non è il solito evento annuale, ma è un’occasione per ricordare le donne per il loro successo nel campo innovativo, sociale e politico.

Storia e curiosità

La nascita di questa festività sarebbe collegata ad un drammatico incendio scoppiato all’interno di una fabbrica di camicie in America, dove persero la vita un centinaio di donne. In realtà si tratta di un falso storico, poiché le origini di questa commemorazione risalgono all’agosto del 1907 a Stoccarda, dove si tenne il VII Congresso della II Internazionale Socialista, e tra i temi trattati vi fu anche quello della rivendicazione del suffragio universale.

Nel 1908, in America il Partito socialista di Chicago, organizzò una conferenza denominata “Woman’s Day”, dedicato alle misere condizioni di lavoro delle donne. In seguito venne istituita la 1° giornata dedicata al diritto del voto femminile.

A San Pietroburgo nel 1917, delle donne scesero in piazza per proclamare la fine della Grande Guerra. Successivamente il 14 giugno del 1921 a Mosca, durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, venne istituito l’8 marzo come la Giornata Internazionale dell’Operaia.

In Italia la Giornata Internazionale della donna, venne istituita solo nel 1922, ma prese forza nel 1945, quando l’Unione Donne in Italia, celebrò la giornata nelle zone già libere dal fascismo. Solo nel 1946 venne scelto per la prima volta, come simbolo della ricorrenza, un fiore economico che appunto fiorisce nei primi giorni di marzo: la mimosa, che con il suo colore giallo esprime forza, gioia e vitalità.

Citazione Montalcini

In tante hanno lasciato una traccia nella storia, io ne ho scelte cinque diverse tra loro, ma tutte determinate a raggiungere degli obbiettivi. Donne diventate celebri non per la loro immagine, ma per essersi contraddistinte in modo eccezionale con le loro azioni.

Rita Levi Montalcini  

Neurologa, ricercatrice e grande scienziata del XX secolo. Rarissimo esempio di donna che difese il suo diritto all’ istruzione, ma anche quello di tutte le altre. Dedicò la sua vita alla scienza e all’impegno sociale. Per avere scoperto e identificato il fattore di accrescimento della fibra nervosa, vinse il premio Nobel per la medicina.

Grazia Deledda

Una delle più importanti scrittrici del Ventesimo secolo. Esponente a modo suo, del verismo e del decadentismo, scrisse diverse storie di contadini della sua terra. Nel 1927, ancora prima di Pirandello, le venne conferito il premio Nobel per la letteratura, unica nel suo genere.

Maria Montessori

Pedagogista, scienziata,  Fu la prima donna a laurearsi in medicina in Italia. Agli inizi del Novecento, aprì a Roma la sua prima “Casa per bambini”, dove mise in pratica il suo sistema educativo. Basato sulla libertà del bambino, e sul rispetto del  suo naturale sviluppo psicologico, fisico e sociale. Usato ancora oggi in migliaia di scuole in tutto il mondo.

Samantha Cristoforetti

Ingegnere e Astronauta. Laureata in ingegneria meccanica aerospaziale e in Scienze aeronautiche. Nel 2009 viene selezionata tra 8500 persone, dall’Agenzia Spaziale Europea, risultando tra i migliori sei candidati. Prima donna negli equipaggi ad andare in missione e conseguire il record Europeo femminile di permanenza nello spazio, in un singolo viaggio di 199 giorni.

Franca Viola

Volto dell’emancipazione femminile. Segregata e violentata nel dicembre del 1965,  si oppose al matrimonio riparatore. Nel 1981 venne così abolita la norma del codice penale del regime fascista del 1930, il Codice Rosso che legittimava la violenza sulle donne. Il suo gesto rivoluzionario in quegli anni, cambiò il destino di molte donne italiane, aprendo la strada alla libertà di scelta.

festa della donna

Desidero citare non solo queste grandi celebrità, ma anche tutte quelle donne forti, che non si spezzano e restano in piedi lottando contro una malattia. Tutte quelle donne coraggiose che dicono basta alla violenza domestica, ed escono allo scoperto. Tutte quelle donne mamme che decidono di rinunciare alla propria carriera, per dedicare più tempo alla famiglia. Ma anche tutte quelle donne licenziate perché incinte, o altre senza una giusta causa.

Nessuna deve essere dimenticata.