Geraci Siculo è un piccolo e tranquillo borgo delle Madonie tra più belli d’Italia. Conosciuto anche per lo stabilimento di raccolta e l’imbottigliamento dell’acqua minerale, proveniente dalla fonte delle montagne geracesi.
Le sue stradine strette in salita, alcune delle quali passa a stento una macchina, l’aria fresca di montagna e la silenziosità del luogo, sono una meta ideale per le famiglie in cerca di relax.
Storia e curiosità
Il nome è di origine greca Jerax, avvoltoio, poiché la Rocca era sorvolata dagli uccelli rapaci.
Abitato in epoca preistorica, nel 214 a.C. divenne un insediamento romano. Durante la dominazione saracena, il castello venne ampliato e fortificato. Dopo i Bizantini e i Musulmani, si susseguirono i Normanni e grazie a loro il borgo diventò capitale della contea.
Sotto la denominazione degli Svevi, nel 1258 Enrico II Ventimiglia, divenne conte di Geraci. Successivamente da Contea, Geraci divenne Marchesato, e il Marchese mutò in Viceré.
Geraci Siculo diede i natali a uno dei maggiori esponenti di geometria algebrica, Giacomo Albanese, nato nel 1890. A lui si devono importanti risultati nello studio del genere aritmetico.
Jiraci (in siciliano) è un paese impegnato all’agricoltura e alla pastorizia. Difatti nel mese di maggio si tiene la Festa della Transumanza “Si sgavita a muntagna”. Una manifestazione, che porta il visitatore alla riscoperta del territorio madonita, e che mira a anche a sostenere la sopravvivenza di una delle pratiche legate all’attività pastorale, in cui i pastori geracesi trasferiscono le mandrie e greggi dai pascoli di marina a quella di montagna.
Un’altra celebrazione degna di nota è la “Giostra dei Ventimiglia”, una rievocazione storica che si svolge ogni anno ad agosto, in cui il borgo con i suoi vicoli, si immerge nel Medioevo tra sfide cavalleresche e sfilate in costume d’epoca.
Questa ricorrenza fa parte di un progetto turistico e culturale chiamato “Contea dei Ventimiglia”, all’interno del grande evento “Madonie tradizioni nobiliari e contadine”, inserite in un calendario di grande interesse turistico, insieme alla Sagra della Spiga di Gangi e al Ballo della Cordella di Petralia Sottana.
Cosa vedere
Castello dei Ventimiglia
Dell’antica costruzione del castello che sorge sopra una solida roccia, restano oggi solo i resti di quello che era una vera e propria fortezza militare. La sua posizione inaccessibile e la distribuzione degli ambienti, era un luogo idoneo per resistere ai lunghi assalti. Il sottosuolo difatti conteneva provviste militari e le cisterne d’acqua, non mancavano le prigioni.
La sua edificazione è da attribuirsi presumibilmente in età bizantina. Nei secoli successivi per mano dei Normanni, il castello subì alcune modifiche. Nel 1252 perviene a uno dei casati nobiliari siciliani di quel tempo, i Ventimiglia. Tra le curiosità, vi è il nome di uno dei suoi ingressi: Porta Baciamano così chiamata, in quanto i geracesi inginocchiati baciavano la mano del re giurando fedeltà.
Le cisterne vuote, le feritoie e gli angoli mozzati delle torri sono ciò che oggi resta del Castello.
Costo biglietto: gratuito
Orari di ingresso: sempre aperto
Indirizzo: via Castello, 90010 Geraci Siculo (PA)
Chiesa di Santa’Anna
Costruita all’interno delle mura del Castello, per volere del Conte Francesco I, come si legge su una lapide di marmo scritta in latino. Non è stato possibile stabilire l’anno di edificazione della chiesa.
La Cappella ha un’ unica navata che termina con un’ abside. Sull’altare vi è una tela imputata a Giuseppe Salerno, detto Lo Zoppo di Gangi, raffigurante la Natività di Maria. Le due nicchie, gli elementi artistici decorativi, la pavimentazione e le finestre, hanno subìto un restauro.
Aperta in occasione di due manifestazioni religiose: il 26 luglio e l’8 settembre.
Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore
La costruzione della chiesa madre di Geraci Siculo, risale intorno alle metà del XIV secolo, come si deduce da alcuni elementi originali rinvenuti durante il restauro, e successivamente consacrata il 16 agosto 1495.
La sua facciata collocata nella piazza principale del paese, si presenta con una porta ogivale in pietra, da un arco decorativo a sesto acuto, una bifora e una torre campanile. Ricca al suo interno di opere di grande interesse, come le splendide statue in marmo e in legno. Di notevole singolarità è l’Annunciazione di un ignoto pittore del XVI secolo.
Indirizzo: Piazza del Popolo, 1, 90010 Geraci Siculo PA
Il Salto dei Ventimiglia
Nei pressi della Biblioteca Comunale, oltre la chiesa di San Giuliano, un vicolo stretto termina con una struttura che si estende nel vuoto per alcuni metri.
Questa opera in acciaio e vetro incluso il pavimento, unica nel suo genere in Sicilia, permette di camminare come sospesi nel nulla. Dal Salto dei Ventimiglia si gode di un panorama eccezionale che spazia dai Monti Nebrodi all’Etna.
Inaugurato nel 2014 dove secondo la tradizione storiografica, fu luogo della morte di Francesco I dei Ventimiglia. Nel 1337 proprio in questo punto il conte di Geraci, inseguito dalle truppe regie di Pietro D’Aragona, si sarebbe lanciato con il cavallo, precipitando nel dirupo sottostante.
Questa stupenda località, in cui non manca di certo la gentilezza dei suoi abitanti e dove sembra che il tempo si sia fermato, è in grado d’incantare il suo visitatore. Una meta imperdibile per gustare del buon cibo genuino, respirare aria pura e rigenerarsi lontani dal caos della città.
Immagini veramente suggestive, di gran pregio, un bell’articolo complimenti.
Ciao Federico, Geraci Siculo è un borgo molto caratteristico. Grazie mille.